Parrocchia Maria SS. Immacolata in festa
Sabato l'ammissione agli ordini sacri del seminarista Salvatore Landolfo
di REDAZIONE
lfonte: internapoli.itPasqua alla parrocchia Maria SS. Immacolata QUALIANO. La Comunità Parrocchiale Maria Santissima Immacolata sta vivendo e celebrando un evento di grazia ed al tempo stesso un grande dono del Signore per la Chiesa “Mater et Magistra” di tutte le genti, per la Diocesi di Avesa e per le comunità civili di Grumo Nevano e Qualiano, Salvatore Landolfo, giovane nativo di Grumo Nevano, ha risposto al “vieni e seguimi” di Gesù e sabato 28 aprile prossimo, alle ore 20, durante una solenne celebrazione nella Chiesa Cattedrale di Aversa, davanti al Vescovo Mons. Angelo Spinillo, chiederà di essere ammesso ai Sacri Ordini che alimentano il cammino verso la consacrazione sacerdotale.
Salvatore il seminarista, così è chiamato un po’ da tutti nella Parrocchia “abbascia a’ cupa”, è un giovane che pur non essendo nato a Qualiano ora può considerarsi a ragion veduta qualcosa in più di un mezzo qualianese. Egli ha iniziato a conoscere Qualiano tre anni orsono, quando fu inviato dall’allora Vescovo Mons. Mario Milano a collaborare in parrocchia con l’altrettanto giovane parroco Don Francesco Martino. Nella Parrocchia dell’Immacolata, giovane tra giovani, con il suo prezioso lavoro di animazione pastorale, Salvatore è stato ed è motivo di lievito e fermento apostolico fra i moltissimi ragazzi che frequentano l’oratorio parrocchiale o i vari gruppi giovanili, a cominciare dall’Azione Cattolica.
Parole di augurio più appropriate per Salvatore, in questa tappa importante della sua vita, non ce ne sono, perché quando il Maestro Buono chiama lo fa parlando “divinamente” al cuore dell’uomo e solo Lui ha per ognuno la Parola più adatta per questa o quella circostanza. Per cui è meglio ricorrere al Vangelo di San Marco (capitolo 10, versetti dal 17 al 30) per comprendere perché un giovane poco più che ventenne decide di farsi prete. Il brano evangelico narra di un giovane che incontra Gesù e Gesù dopo averLo ascoltato, dice il testo latino, lingua mai morta e incisiva nella sua concretezza: “intuitus eum, dilexit eum”. Come tradurre queste quattro parole? Semplice! Andando ben oltre il significato letterale dei due verbi e scoprendo in questo modo di agire di Gesù un dolcissimo e profondo gesto d’amore. L’innamoramento di Gesù per l’uomo, per ogni singolo uomo è un innamoramento totale che si può concretizzare con questi termini della lingua italiana: “Gesù, fissatolo, lo amò” o meglio ancora: “gettato uno sguardo in profondità, lettolo nel cuore, si innamora della bellezza interiore di questo giovane” e lo ama totalmente. Auguri, caro Salvatore, qualianese acquisito! (Biagio Napolano)
