| protocollata ieri 21 ottobre 2009 Lettera aperta al Sindaco di Grumo Nevano
Cara Fiorella,
con mio sommo rammarico con la presente ti comunico che ritiro irrevocabilmente la mia candidatura a Difensore Civico. Ho meditato a lungo questa decisione e intendo esternarti in maniera assolutamente sincera quali sono le ragioni di essa. Sin dall'inizio è partita una violenta campagna mediatica nei miei confronti da parte del Sito Grumo Nevano News. Su quel sito è apparso un articolo in cui Landolfo asserisce che sono carente del requisito dell’imparzialità per ricoprire l'incarico di difensore civico. La ragione di tale carenza, a suo avviso, è da attribuire al fatto che nella campagna elettorale per l'elezione a sindaco ho fatto "apertamente" campagna elettorale in tuo favore. Questo è quanto avvenuto e lo confermo e ad oggi sono ancora convinto che quella sia stata una scelta giustissima. Che tutto questo possa aver riflessi sulla mia imparzialità credo che non sia assolutamente vero. Difatti, prima di presentare la mia candidatura, ho preso in esame la possibilità che da parte di qualcuno mi potesse essere contestata la mia libera manifestazione di pensiero come causa ostativa alla nomina. Ed in questo caso poiché la norma di legge è generica occorre fare riferimento ai precedenti. Sul tema specifico ha deliberato il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale - Quinta Sezione ANNO 2004 N. 5851-6478 REG.RIC. In tale sentenza è scritto: "Non soltanto l’appartenenza ad un determinato partito politico, ma neanche la titolarità di un incarico di responsabilità in seno allo stesso, costituiscono, in linea di principio, elementi dai quali è dato desumere la mancanza della “indipendenza” cui la norma statutaria ed il regolamento intendono riferirsi con la disposizione in esame. A ben vedere – come fatto osservare dagli appellanti - l’”indipendenza” in sé non è requisito definito a priori dalla norma, la quale richiede, piuttosto, in capo al nominando, “preparazione ed esperienza” che offrano, ai votanti, garanzia di indipendenza. La garanzia di indipendenza è dunque un giudizio di valore, che solo l’Assemblea votante ha il potere di esprimere, come risultante di una votazione segreta.” Nei fatti di causa si trattava di un segretario di partito e per il Consiglio di Stato la circostanza non ha rilevanza alcuna. Nel mio caso: non avevo incarichi politici di sorta, non avevo alcuna tessera di partito, non avevo alcun altra causa ostativa alla nomina. Quindi il "rischio di illegittimità" di una mia eventuale nomina era assolutamente inesistente. Ho inviato a quel sito le mie osservazioni, ma il gestore si è guardato bene dal pubblicarle. E la campagna mediatica è continuata con argomenti risibili, con annunci di raccolte firme contro la mia persona, di segnalazione al prefetto e dulcis in fundo “Grumo non vuole Abbate come difensore civico”. E in questa guerra senza quartiere sono stati coinvolti con attacchi pretestuosi anche componenti della mia famiglia.
Forse ho motivo di pensare che si attaccava me, per attaccare l'amministrazione.
E' molto grave ciò che è avvenuto da parte di alcuni componenti della maggioranza: 1.In consiglio comunale il Consigliere Aldo Chiacchio ha affermato che il Difensore Civico è inutile; 2.Quando si è proceduto al voto, cinque consiglieri della maggioranza (erano presenti al voto solo i consiglieri di maggioranza), hanno votato scheda bianca. Ho avuto motivo di ritenere che ero “diventato” uno strumento di battaglia politica tutta interna alla maggioranza. Questa sensazione con il passare del tempo si è rafforzata e francamente, come disse a suo tempo il presidente Scalfaro, io non ci sto! Ma non è finita qui. Mio figlio Andrea, negli ultimi mesi, ha iniziato interessarsi della vita politica cittadina e lo fa da un suo sito personale, dove esprime in piena libertà ed autonomia le sue idee e le sue valutazioni sopratutto su quanto espone chi si vanta di essere “La voce di Grumo Nevano”. A qualunque valutazione che fa, anche se bene argomentata, il gestore del sito incapace di argomentare: “tu fai questo perché tuo padre è stato bocciato a difensore civico” Non mi va di citare gli insulti, anche volgari che mio figlio ha ricevuto da anonimi sia su quel sito, sia su un forum al quale partecipa. Non mi piace ciò che ha affermato Aldo Chiacchio in Consiglio Comunale cito testualmente “è capitato che noi negli ultimi anni che abbiamo nominato il Difensore Civico non ha risposto neanche a un'esigenza del cittadino! Sono soldi, per quanto mi riguarda, sprecati. Secondo me era meglio fare un Difensore Civico di area metropolitana visto che deve rispondere ad una lettera ogni 5 anni, se la risponde pure e rimane in vita. Quindi per me è una figura semplicemente che serve solo a sperperare denaro pubblico”. Avrei potuto pensare che fosse una frase del momento detta di impulso, ma quando a questa dichiarazione segue l'astensione al momento del voto la cosa assume un altro significato. E questo mi piace ancor meno. Tutto questo in aggiunta alla feroce campagna mediatica fa si che nella collettività passa l'idea che l'incarico di difensore civico, pure se previsto dalla legge ed obbligatorio, è un modo di sprecare danaro pubblico. E questo non è giusto, si deve rispetto alla funzione e ai tre concorrenti e soprattutto all’attuale Difensore Civico.
Tutto ciò mi fa pensare che la nomina a Difensore Civico si è trasformata in una guerra politica.
In altri tempi dopo affermazioni del genere non da parte di un quisque de populo, ma da rappresentante delle istituzioni, il destinatario di queste vere e proprie offese avrebbe rinunciato all'incarico. Ed io sono di altri tempi. Infine, la misura è stata colmata quando il consigliere comunale di opposizione Roberto Marino per polemizzare con mio figlio ha affermato: “Da quando il suo babbo non è stato nominato difensore civico perché la maggioranza non l’ha votato, pare che sia stato arruolato dall’amministrazione per screditare le persone perbene attraverso il web” Fin quando pseudo maestri di pensiero blaterano a vuoto e fanno sul web chiacchiericcio da marciapiede si può anche glissare, ma consiglieri comunale di maggioranza e di opposizione hanno responsabilità e doveri ed in nome delle battaglie politiche che intendono condurre, non possono coinvolgere nelle loro polemiche un professionista serio e stimato, con una carriera ultratrentennale piena di soddisfazioni e di riconoscimenti. Il consigliere Marino dovrebbe leggere il mio curriculum che è agli atti degli uffici comunali, sempre che sia in grado di comprenderlo. Questo clima di lotta politica nella quale si spara a zero su tutto e tutti non mi piace; non mi piace questo pesante condizionamento alla libertà di pensiero di mio figlio; non mi piace che in questa “barbarie” siano coinvolti componenti della mia famiglia. La certezza e la consapevolezza di farmi da parte si è rafforzata e colmata ancor più dopo l'intervento del consigliere Marino. Non è mia intenzione essere ancora bersaglio di attacchi di tale fatta. E per questo mi faccio da parte e me ne rammarico, speravo, se nominato, di poter dare il mio contributo alla città in nome dello spirito di servizio, ma a questo punto ho motivo di ritenere - scusami Fiorella questo non vale per te - che la mia città non mi merita. La mia storia parla per me: se non vi è accettazione della mia visione delle cose da parte del mondo nel quale dovrei operare, preferisco farmi da parte. Conosco l'istituto delle dimissioni, l'ho fatto lasciando il mio lavoro all'INPS prima del tempo, l'ho fatto dimettendomi da assessore nella giunta Di Lorenzo.
Ti confermo la mia immutata stima e ti auguro di realizzare tutti i tuoi obiettivi, perché te lo meriti.
Raffaele Abbate Grumo Nevano 21 ottobre 2009
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